sabato 17 ottobre 2015

Il Jobs act degli autonomi

Dopo la riforma del mercato del lavoro dipendente, il Governo si impegna a mettere mano anche  al mondo delle partite IVA. Tecnicamente ciò avverrà tramite un disegno di legge (Ddl) che costituirà un collegato alla legge di Stabilità 2016.

La riforma riguarda professionisti e lavoratori autonomi mentre esclude i piccoli imprenditori artigiani e commercianti iscritti al Registro imprese. Sostanzialmente, chi dichiara il proprio reddito nel quadro RE è coinvolto dalla riforma mentre chi lo dichiara nei quadri RG o RF è escluso. Chi compila il quadro LM rientra nella riforma solo se barra la casella "Autonomi", mentre con le altre due caselle è fuori.

La riforma dovrebbe articolarsi su due pilastri: da un lato vi è l'aspetto fiscale e dall'altro quello della tutela nei rapporti giuridici.

Sotto il primo aspetto la riforma dovrebbe prevedere

  • maggiori deduzioni per le spese di formazione
  • ampliamento della tutela della maternità
  • riforma del regime forfetario (ex regime dei minimi)

Formazione: verrà data la possibilità di dedurre per intero, entro il massimale annuo di 10.000 euro, le spese per la formazione professionale del lavoratore autonomo (corsi, congressi, master ecc.). Tali spese sono attualmente deducibili solo per il 50% di quanto pagato.
Maternità: l'indennità verrà riconosciuta dall'INPS indipendentemente dall'effettiva astensione dall'attività lavorativa, con lo stesso trattamento economico e previdenziale attualmente previsto per i dipendenti.
Minimi: verranno innalzati i limiti di compensi per rientrare nel regime agevolato e verrà ridotta al 5% l'aliquota dell'imposta sui redditi per l'anno di inizio dell'attività e i 4 successivi in caso di attività "nuova". Verosimilmente i requisiti di "novità" rimarranno quelli già previsti per il regime dei minimi in vigore dal 2012.

Sotto l'aspetto della tutela dei diritti dei lavoratori autonomi è prevista l'estensione degli interessi di mora "automatici" previsti per i crediti commerciali anche ai contratti nei quali il creditore è un lavoratore autonomo e l'applicazione del "rito del lavoro", più semplice e rapido di quello ordinario, anche alle controversie relative ai rapporti di lavoro autonomo.

Al momento tutte le informazioni derivano da quanto annunciato dal presidente del Consiglio in conferenza stampa; una valutazione più completa sarà possibile quando sarà disponibile la formulazione ufficiale del Ddl.